Nora Ephron consigliava di non iniziare mai un articolo con una citazione, ma qui faremo un’eccezione.
“I cambi di stagione permettono di variare il proprio guardaroba e, cosa più importante, la propria dieta.”
Prendo in prestito le parole di Stanley Tucci per inaugurare ufficialmente la stagione estiva e spero che questa newsletter vi trovi proprio nel pieno di una rivoluzione alimentare, sommersi da un tripudio di frutta matura e profumata, da gelati rinfrescanti e vini bianchi ghiacciati.
Nelle prossime righe vi attendono molti libri e altrettanti croissant.
Il libro da cui proviene la traduzione che ho preparato questo mese aspettava da un po’ sulla mia libreria, per la precisione da ottobre dell’anno scorso, quando l’ho acquistato nella Librairie Gourmande di Parigi. Questa volta quindi sarà una traduzione dal francese, dalla raccolta di aneddoti storico-gastronomici Histoire de France à pleines dents.
Da Carlomagno all’eresia vegetariana, passando per il mistero dei funghi e la conquista del cioccolato, fino alla storia dello zucchero e alla maledizione dell’assenzio: e secondo voi io, in tutto questo bendidio di storie e alimenti quale ho scelto? Mais naturellement, le croissant.
La controversia del croissant
Sono bandite marmellata, burro, e ancor di più zucchero, prosciutto o formaggio: un croissant fresco basta a sè stesso.
Sebbene il croissant sia spesso considerato la più emblematica delle specialità francesi, il fatto che sia nata in un altro Paese è ormai fuori da ogni dubbio.
Il suo antenato sarebbe il kipfel o kipferl, un dolce austriaco a forma di mezzaluna. Secondo un'antica leggenda, il primo capitolo della sua storia risale al 1683, anno dell'assedio di Vienna da parte degli Ottomani. Mentre di buon mattino gli invasori scavavano gallerie sotto le mura della città, gli altrettanto mattinieri fornai viennesi se ne accorsero e avvertirono l'esercito, permettendogli così di resistere fino all'arrivo delle truppe polacche.
In ricordo del loro ruolo in questa vittoria, i panettieri crearono questo dolcetto in riferimento alla famosa falce di luna ottomana.
Ovviamente la verità è un po’ più complessa. Il kipfel risale infatti al tredicesimo secolo, ma allora era più un biscotto arrotolato dalla texture abbastanza densa, piuttosto che l’ariosa e leggera pasta che immaginiamo oggi.
In realtà, la maggior parte degli storici attribuisce l'origine del croissant a una panetteria viennese aperta a Parigi nel 1838 da August Zang, un ex ufficiale dell'esercito austriaco.
I panifici francesi allora non godevano della loro attuale reputazione e Zang non ne poteva più di vedersi propinati i loro insipidi prodotti. Aprì quindi la sua panetteria viennese in rue de Richelieu: i suoi dolci austriaci deliziosamente burrosi, in particolare il suo kipfel, ebbero un successo strepitoso e divennero noti con il nome di viennoiserie.
Verso la fine del secolo la ricetta del kipfel venne modificata con l’introduzione della pasta sfoglia: era nato il croissant moderno. Quando poi un fornaio, dall’identità tutt’oggi sconosciuta, ebbe l’idea di avvolgere questo stesso impasto attorno a un pezzetto di cioccolato fondente, il pain au chocolat si unì al croissant nel pantheon della colazione francese.”
Questo mese il dispatch arriva dalla mia città, Parma. Incredibile ma vero, adesso abbiamo anche noi una bakery moderna con pane, coffee specialty, lievitati salati e viennoiserie.
Si chiama Coce, l’hanno aperta due ragazzi giovanissimi e mentre scrivo sto mangiando uno dei loro pain au chocolat che, come i loro croissant, è sfogliato e burroso, dall’aria vagamente parigina. I prodotti dolci al banco cambiano tutti i giorni così come le loro pagnotte: gusti e ingredienti diversi ma sempre buonissimi.
Un piccolo fuori menu estivo a base di libri brevi da leggere sotto l’ombrellone. Se siete tipi da montagna non c’è problema, vanno bene anche dopo una passeggiata o addirittura da portare nello zaino per leggerli in quota perché sono tutti titoli tascabili e non troppo voluminosi. Sono libri che ho letto e amato, ma nel consigliarveli lascerò parlare loro, con una citazione che secondo me li rappresenta molto bene.
Tre al mese, fino ad agosto, perché si sa che durante le vacanze si legge di più.
Andrés Neuman - Anatomia sensibile
“Le palpebre si comportano come cineasti: spariscono per farci credere a quello che vediamo.”
Alan Bennet - Nudi e crudi
“Non è questo il punto, Rosemary”. Mr Ransome usava di rado il nome della moglie, e solo come una sorta di corpo contundente.
Francesco Piccolo - Momenti di trascurabile felicità
“Entro in un negozio di scarpe, perché ho visto delle scarpe che mi piacciono in vetrina. Le indico alla commessa, dico il mio numero 46. Lei torna e dice: mi dispiace, non abbiamo il suo numero. Poi aggiunge sempre: abbiamo il 41. E mi guarda, in silenzio, perché vuole una risposta. E io, una volta sola, vorrei dire: e va bene, mi dia il 41.”
Eccoci arrivati alle letture del mese. In continua lotta contro il tempo, gli idraulici e la carta da parati, anche questo mese il tempo per leggere è stato pochino ma un paio di letture da segnalare ci sono:
Cucina in giallo un’antologia di Sellerio
Come ultimo libro del book club di Una certa idea di cibo prima della pausa estiva abbiamo pensato di proporre una lettura adatta a battigia e ombrelloni: una raccolta di racconti gialli, ovviamente a tema gastronomico. Si tratta di un esempio perfetto di “cosy crime”, un giallo che mantiene una certa leggerezza e una buona dose di ironia, insinuando il delitto tra una portata e l’altra.
Taste. La mia vita attraverso il cibo di Stanley Tucci
(Taste è il titolo originale, quello italiano purtroppo non rende altrettanto bene)
Proprio da questo libro è tratta la citazione che apre la newsletter. Per chi ha visto la serie Searching for Italy e ha amato Stan nella sua versione di buongustaio itinerante questo libro è il giusto corollario per completare il viaggio.
E ora veniamo alle pubblicazioni fresche di stampa: (Solito disclaimer: i libri che troverete qui sono ancora nella mia wishlist e li menziono nella più spudorata buonafede)
La prima uscita di cui vi parlo è proprio di Francesco Piccolo, anche se in realtà si tratta di una nuova edizione del suo libro uscito nel 1994: Scrivere è un tic. I metodi degli scrittori.
Marcos y Marcos ha pubblicato un grande classico americano, Questa terra è la mia terra, l’autobiografia semi-realistica dello scrittore e cantautore Woodie Guthrie.
Drunk, il nuovo numero di Eaten dedicato alla storia delle più svariate bibite.
Infine, il trentesimo volume del magazine The Passenger di Iperborea che questa volta concentra le sue indagini ambientali, politiche e culturali sulle Alpi.
Grazie per aver letto fin qui, spero che la newsletter vi sia piaciuta. Il prossimo appuntamento è a fine luglio con il nuovo menu del mese, che Jessica sia con noi!