Ho sempre avuto una grande ammirazione per chi riesce a scrivere del più e del meno, delle stagioni che cambiano senza essere banale e dei fatti di tutti i giorni gettando una luce insolita su dettagli assolutamente quotidiani.
Ci penso tutte le volte che mi metto a scrivere queste poche righe di introduzione per quelli che saranno gli argomenti del mese. La verità è che marzo è stato un mese pieno di incontri, giorni di sole, belle serate, momenti di gioia e alberi in fiore; ma è stato anche un mese di false partenze, giacche sbagliate, canzoni malinconiche e giornate grigie e piovigginose (meteorologicamente e non).
Anche questo numero della newsletter è un po’ così: indossa il vestito color pastello della Pasqua e della primavera ma ha i capelli fradici per una pioggia inaspettata che non smette di scendere. Ci troverete del cioccolato, una gran voglia di scappare al mare e due donne portentose, una tradotta e l’altra intervistata.
Buona lettura
La traduzione di questo mese è presa da un libro della collana Vintage Minis di Penguin. Si tratta di 43 piccoli libri che raccolgono il meglio di un autore su uno specifico argomento. L’autore in questione nel nostro caso è un’autrice, una sensuale “dea della cucina”, come spesso è stata definita Nigella Lawson.
Il libro raccoglie brani tratti dai suoi libri How to Eat e Kitchen, nei quali l’attività di preparare il cibo in casa è un gesto felice e un’occasione di creatività.
“Weekend Lunch
Anche se la cena resta il simbolo del pasto conviviale per eccellenza, la maggior parte delle grandi e memorabili mangiate in compagnia avviene in occasione dei pranzi del fine settimana. La verità è che dopo una lunga giornata di lavoro molti di noi sono troppo stanchi per uscire e cena, figuriamoci per cucinarla.
E poi, il pranzo è più indulgente della cena. A pranzo non c’è quel timore generato da aspettative percepite ma non del tutto formulate: non c’è un’agenda, nessun modello da seguire, nessuna sfida socio-culinaria da affrontare; insomma, nessuna pressione. Il pranzo è solo pranzo. E se non volete cucinarlo, non dovete farlo. Il pranzo del sabato può essere rilassato e piacevole anche quando si tratta semplicemente di un picnic al coperto.
Ciò che conta è quello che si acquista. Al giorno d'oggi l'attività di fare la spesa viene nobilitata chiamandola "approvvigionamento" e riuscire a trovare le migliori olive marinate al peperoncino, il pane francese a lievitazione naturale o la bresaola più pregiata fa di voi una persona brillante: certamente non c'è nulla di cui vergognarsi se non passerete ore a spignattare tra pentole e padelle.
Tuttavia comprare cibo già pronto non è necessariamente l’opzione più facile. Di sicuro non è l'opzione più economica. Ma riuscire a districarsi tra gli ingredienti e le preparazioni più stravaganti può dare grande soddisfazione.
In effetti, è un'attività che trovo edificante: non per niente lo shopping, anche quando si tratta di fare la spesa, è paragonato a una terapia. E fare la spesa è meglio di qualunque altra forma di shopping. Tanto per cominciare non bisogna provarsi nulla. Scegliere il formaggio giusto, il pomodoro più buono e maturo, il prosciutto più rosa e dolce può essere intensamente gratificante.
Nel gesto di acquistare il cibo che state per preparare (anche quando la preparazione non implica altro che tirarlo fuori dalla busta della spesa e scartarlo) c’è anche la gloriosa autoindulgenza di sapere che regalerete una coccola ad altre persone.”
Le protagoniste del Dispatch pasquale non potevano che essere loro: le uova di cioccolato. Ho trovato golosissime quelle della pasticceria milanese L’Ile Douce.
Confezionate nel classico cartone per le uova, sono in realtà delle “ovette” in piccolo formato e in due gusti: cremino al cookie, gelèe al lampone e spalmabile al pistacchio, oppure croustillant nocciole e sale.
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Marzo è il mese della primavera e delle promesse della bella stagione, perciò mi è venuto naturale volgere lo sguardo alla Romagna, amato luogo di tante estati dell’infanzia e lido sicuro al quale tornare ogni volta che c’è bisogno di recuperare tempi morbidi, farsi circondare da un’atmosfera rilassata e da tanto buon cibo.
Così, in piena nostalgia da estate e da mare, ho scritto a Marina, che in Romagna ci vive e che dalla riviera racconta di ricette e viaggi in Francia nella sua Tarteletter e su Instagram sul profilo @latartemaison.
Quello di Marina per Parigi e per la Francia è un amore nato nel più romantico dei modi: durante il suo viaggio di nozze nella capitale francese. Dopodiché c’è stata una lunga lista di ritorni nella Loira, a Lione, a Bordeaux e da lì ogni vacanza è stata un’occasione buona per esplorare la Francia. La sua newsletter è nata proprio per dare uno spazio più raccolto e intimo a spunti di viaggio, mete che fanno venire fame, ristoranti e luoghi da visitare. Oltre naturalmente agli immancabili eventi, libri e ricette.
Tante, tantissime ricette, perché intrecciata alla passione per la Francia c’è una profonda passione per il cibo. Marina mi racconta che: “La cucina è stata la valvola di sfogo ai tempi dell’università. Impastare, sfornare, mettere insieme qualche amica per cena era il mio passatempo”. È da questa passione che è nato il suo blog, La Tarte Maison: letteralmente “la torta della casa”, come nel menu scritto a mano sulla lavagna di un piccolo ristorante parigino. Qui sono raccolte più di 700 ricette ideate e provate da Marina negli anni, corredate dalle sue bellissime fotografie.
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Un altro aspetto che mi affascina tantissimo del lavoro di Marina è lo sviluppo di ricette: “Questo - mi racconta - è un lavoro che mi diverte molto. Mette insieme diversi aspetti: la ricerca, lo studio delle preparazioni, le prove in cucina e anche lo styling del piatto e la fotografia”.
Ma in tutto questo vortice di viaggi e cucina Marina trova anche il tempo per organizzare eventi in Romagna. Il prossimo è previsto per il 20 e 21 aprile all’interno di un vivaio a Rimini, si chiama Matrioska Lab Store ed è un market che accoglie tanti artigiani talentuosi e artisti che producono pezzi unici realizzati a mano.
E a proposito di Romagna, Marina mi ha confidato che il suo croissant preferito a Rimini è quello della pasticceria Alisè. Un altro buon motivo per fare una gita al mare.
Ma tornando a Parigi e alla letteratura gastronomica, i consigli di lettura di Marina sono questi: “Ruth Reichl che tra l’altro a fine aprile pubblicherà The Paris Novel, e poi le pubblicazioni curate da Francois-Regis Gaudry per Marabout. Sto parlando dei tre volumi: On va deguster la France, Paris e l’Italie”.
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Eccoci arrivati alle letture del mese:
Capricci del destino di Karen Blixen
“Aveva una passione, se si può chiamarla passione: una smania fanatica di star tranquillo, d’essere lasciato in pace”.
Questa raccolta di racconti è stata il libro del mese di marzo del book club di Una certa idea di cibo. L’abbiamo scelto perché contiene uno dei testi più citati quando si parla di letteratura gastronomica, Il pranzo di Babette, ma ha disatteso un po’ le aspettative, forse troppo influenzate dal gran clamore che si è fatto intorno a questa storia. Ciononostante, il libro regala alcune frasi da sottolineare come quella che vi ho appena letto, tratta dal racconto La storia immortale.
Dix façons de le préparer: Le beurre di Patrick Cadour
Con una gran-mère bretone che l'ha introdotto ai piaceri e alle qualità del burro, l'autore di questo raffinato opuscolo consiglia dieci modi per illeggiadrire il paradisiaco ingrediente. Tra le ricette c'è anche quella per il Kouign-amann, letteralmente il "gâteau-beurre". Questo libro fa parte della collana Dix façons de le préparer che ha più di 350 titoli rilegati in fascicoletti colorati ognuno dedicato a un ingrediente diverso.
New York è una finestra senza tende di Paolo Cognetti
“Il risultato è una mappa ottenuta per accumulazione di appunti - piena di buchi, libri che non ho letto, posti che non ho visitato - ma mi sono arreso a pensare che, se scrivere una guida alla città più raccontata del mondo aveva un senso, l’unico senso possibile era che fosse incompleta, particolare e mia”.
Ecco l’ultima lettura dell’appassionante “maratona Cognetti” che sto correndo in questi mesi. Un libro che a mio parere trova il suo completamento perfetto con un altro libro di Cognetti su New York: Tutte le mie preghiere guardano verso ovest.
E ora veniamo alle pubblicazioni fresche di stampa del mese di marzo: (Solito disclaimer: i libri che troverete qui sono ancora nella mia wishlist e li menziono nella più spudorata buonafede)
Il 19 marzo è uscito La lettura felice di Guido Vitiello, che raccoglie delle conversazioni immaginarie con Marcel Proust sull’arte di leggere.
Conversazioni letterarie, a cura di Adam Biles, è uscito il 15 marzo e celebra una delle librerie più famose al mondo, la Shakespeare and Company di Parigi, attraverso venti conversazioni con i protagonisti della letteratura mondiale.
In lingua inglese, Taschen ha pubblicato The Gourmand's Lemon. A Collection of Stories and Recipes, un volumone di quasi 300 pagine di storia, letteratura, arte e ricette.
Grazie per aver letto fin qui, spero che la newsletter vi sia piaciuta. Il prossimo appuntamento è il 30 aprile con il nuovo menu del mese, che Jessica sia con noi!